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Mazza di Tamburo (Macrolepiota Procera)

Descrizione

Il fungo Mazza di Tamburo (Macrolepiota Procera), chiamato anche fungo ombrellone o bubbola maggiore, è uno dei funghi più ricercati per la sua commestibilità e buona qualità e si può trovare sui Monti Sibillini.

Attenzione perché è tossico quando è crudo ed è causa di frequenti intossicazioni.

Il gambo della Mazza di Tamburo va sempre scartato poiché è legnoso e risulta indigesto. Si utilizza quindi solo il cappello che si sviluppa dai 15 ai 30 cm (in alcuni casi arriva anche a 40 cm). Non è commestibile poiché è robusto per reggere il cappello, arriva ai fino a 2/ 3 cm di altezza ed è molto fibroso e legnoso che ne determina la robustezza.

Cappello è a forma di campana poi si allarga ad un umbone centrale che si abbassa sempre di più e a volte scompare del tutto. Il colore del cappello è bianco giallastro o nocciola, con le scaglie di colore più scuro. Il colore del cappello può variare dal grigio al nocciola ed anche le squame possono essere anche fitte.

Anello è membranoso, grande con il margine lacerato. Il colore è bianco sopra e sotto più scuro, verso il bruno. L’anello è scorrevole sul gambo.

Carne è molto morbida nel cappello e stopposa nel gambo. Il colore è bianco crema e non muta con il taglio. L’odore e il gusto sono buoni, la consistenza nel cappello è tenera a differenza di quella del gambo che è stopposa.

La Mazza di Tamburo vive spesso gregario, indifferentemente in boschi di latifoglie o di conifere, come nei prati, nelle radure e sui bordi della strada. Compare dall’estate all’autunno. Si può sviluppare a qualsiasi altitudine e in qualsiasi terreno anche oltre i 2000 m. Si trova sia solitario sul terreno e anche in piccoli gruppi.

La Mazza di Tamburo è ottima da cotta, va consumato solo il cappello e si presta per la preparazione di cotolette, quando il cappello è totalmente aperto e con le lamelle ancora bianche, mentre con gli esemplari più giovani (non ancora aperti) si preparano gustose frittate.

ATTENZIONE !!!
Commestibile con cautela – fungo leggermente tossico da crudo, che necessita di prolungata cottura, perciò va evitata la preparazione alla piastra o alla griglia, in quanto le parti interne potrebbero rimanere parzialmente crude.

Gli esemplari essiccati spontaneamente sono più aromatici e dovrebbero aver perso la loro tossicità; si consiglia comunque di consumarli previa cottura. Si raccomanda di non immergere in acqua il gambo degli esemplari ancora chiusi, per accelerarne l’apertura. Ciò potrebbe comportare una maggiore tossicità del fungo.

ATTENZIONE: Le immagini e le informazioni riportate in questa scheda sono puramente indicative e non possono sostituire l’accertamento effettuato da un professionista. NON AFFIDARTI MAI completamente ad una guida on-line o a libri di testo per il riconoscimento di una nuova specie fungina mai raccolta prima, a meno che tu non abbia competenze tecniche micologiche. Guide, manuali ed articoli descrittivi hanno solo e soltanto scopo didattico.

Esistono centri specializzati presso le ASL (Ispettorati Micologici) o presso le Associazioni Micologiche che sono preposti per il riconoscimento e l’accertamento della commestibilità dei funghi. ‼ 

Ogni anno sono “migliaia le persone che in tutta Italia presentano sintomi di intossicazione dopo aver consumato funghi”

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