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Prugnolo – Fungo di San Giorgio (Calocype Gambosa)

Descrizione

Il Prugnolo o Fungo di San Giorgio (Calocype Gambosa) è così chiamato poiché matura secondo la tradizione popolare il 23 aprile, giorno della ricorrenza di S. Giorgio, ma ovviamente può anticipare o posticipare la sua comparsa sui Monti Sibillini anche di alcune settimane a seconda dell’altitudine o dell’andamento stagionale.

Cappello Nella prima fase dello sviluppo, il cappello sembra intimamente saldato al gambo e di forma rotondeggiante, poi prende forma emisferica, quasi piana; è di colore bianco, ma si possono trovare esemplari di color nocciola chiaro, simile alla crosta di pane, liscio.

Lamelle sono smarginate al gambo oppure sinuoso-uncinate, fitte, intercalate da lamellule, di colore bianco tendenti al crema.

Gambo è sodo e massiccio, talvolta tozzo. Di colore biancastro con sfumature rosacee verso la base

Spore: bianche in massa, lisce, ovato-ellittiche

Carne ha una carne molto soda e compatta, bianca con odore e sapore di farina lievitata.

Il Prugnolo cresce in primavera, da aprile a maggio, nei prati o ai margini del bosco, spesso in cerchi. Lo si trova di sovente tra i cespugli di piante spinose come il biancospino, la rosa canina, il ginepro e il prugnolo da cui deriva il nome volgare Prugnolo oppure Spinarolo.

Diverse sono le sagre e gli eventi locali dedicati appunto a questa tipologia di fungo. La miglior maniera per gustare a tavola il Prugnolo è senz’altro quale condimento di paste, meglio se fatte in casa, tipo tagliatelle, tagliolini o altra pasta lunga e sottile, possibilmente ruvida quanto basta a trattenere il condimento.

ATTENZIONE:

  • La legge italiana vieta la raccolta di questa specie per gli esemplari aventi il diametro del cappello inferiore ai 2 cm; la raccolta giornaliera è limitata ad 1 kg a persona, anche se quantitativi inferiori sarebbero opportuni per tutelarla maggiormente.

ATTENZIONE: Le immagini e le informazioni riportate in questa scheda sono puramente indicative e non possono sostituire l’accertamento effettuato da un professionista. NON AFFIDARTI MAI completamente ad una guida on-line o a libri di testo per il riconoscimento di una nuova specie fungina mai raccolta prima, a meno che tu non abbia competenze tecniche micologiche. Guide, manuali ed articoli descrittivi hanno solo e soltanto scopo didattico.

Esistono centri specializzati presso le ASL (Ispettorati Micologici) o presso le Associazioni Micologiche che sono preposti per il riconoscimento e l’accertamento della commestibilità dei funghi. ‼ 

Ogni anno sono “migliaia le persone che in tutta Italia presentano sintomi di intossicazione dopo aver consumato funghi”

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