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Amandola> Caccianebbia – Chiesa di Santa Maria della Misericordia o Piè d’Agello (XV°sec.)

Descrizione

Ai piedi del Monte Agello, in località Caccianebbia, sorge l’antica Chiesa di Santa Maria della Misericordia costruita nel 1402 per volontà dei priori di Amandola e conosciuta anche con il nome di Chiesa di Santa Maria Piè d’Agello.

Fu da sempre luogo di devozione e di preghiera ed il suo nome lo si deve alle invocazioni e richieste di soccorso e misericordia che la popolazione le rivolgeva per scongiurare il diffondersi della peste. In segno di ringraziamento per lo scampato pericolo ricevette, da parte dei fedeli, numerosi lasciti testamentari ed offerte pecuniarie elargite come ex voto, spesso e volentieri depositate nelle buche per la raccolta della questua che erano presenti lungo le pareti della chiesa. Questi lasciti ed offerte venivano utilizzati per il suo mantenimento, per i lavori di restauro conservativo e per quelli di ampliamento.

Nel 1437 venne realizzato il loggiato esterno con lo scopo di proteggere e dare riparo ai pellegrini durante le intemperie. Come riportato sulla cornice architravata delle finestre laterali della navata nell’Aprile del 1570 si realizzò un intervento di rifacimento della chiesa e del portico esterno. Nel 1617 invece si procedette all’allungamento della navata e nel 1623 l’intero edificio venne sopraelevato ed il tetto ricoperto con una volta a botte. Dal 1500 il patrimonio era amministrato dalla Confraternita del Santissimo Rosario ed i lavori che essi sostennero portarono alla copertura dei cicli pittorici posti lungo le pareti.

Nel 1801 la chiesa non versava in un buon stato di conservazione e si stava pensando ad una sua demolizione se non fosse stato per un distacco fortuito di una parte dell’intonaco dalle pareti del coro avvenuto nel 1814, che riportò alla luce gli affreschi attribuiti a Panfilo da Spoleto che erano stati ricoperti. A seguito di ciò si procedette nel 1820 alla riscoperta di alcune di queste opere ed altre, a seguito di un importante intervento restaurativo, furono riportate alla luce solamente nel 1973.

A seguito dell’emanazione delle leggi eversive del 1861 che ordinavano di sopprimere tutti gli Ordini e le Corporazioni religiose, la chiesa e l’oratorio vengono ceduti al Comune.

L’interno si presenta a unica navata e riccamente decorato con affreschi e cicli pittorici lungo tutte le pareti delle navate laterali e dell’abside, riferibili a maestri umbro-marchigiani così come quelli del porticato esterno. Tra tutti menzioniamo la raffigurazione della Vergine Maria, posta sul lato sinistro dell’abside, che sembra estendere il suo mantello quasi come a voler custodire e proteggere tutti i fedeli supplicanti che ad essa si rivolgono. E’ proprio da questa figura che la chiesetta prende il nome ed a cui la popolazione si rivolgeva chiedendo protezione dalle pestilenze.

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Caccianebbia – Amandola (FM)
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